sabato 26 settembre 2015

Nel tunnel di curriculum e colloqui

Buongiorno!
Finalmente, ufficialmente, il 21 ottobre è arrivato anche il mio turno di lasciare l'università. Ed era anche ora, visto che ho finito gli esami da quasi un anno ormai, cioè da dicembre dell'anno scorso. Queste tesi di laurea sono eterne.


Inoltre, voglio un lavoro vero, ne ho piene le scatole di sballottarmi fra diversi lavori a chiamata. Attualmente sono a chiamata in ben 3 bar e vado anche a dare ripetizioni a dei ragazzini. Un mucchio di sbattimento per avere nemmeno la metà di uno stipendio vero. Per carità, meglio che non avere nulla, ma è veramente dura organizzarsi così. Del resto, ora che vivo con il mio ragazzo e che progettiamo di ristrutturare un appartamento nostro, è fondamentale che io trovi un lavoro serio, così da poter andarcene da quello in affitto il prima possibile.

Così, giocando d'anticipo, ho iniziato a mandare curricula ovunque, in qualsiasi posto io potessi anche solo lontanamente sperare di entrare.
Ormai sarò arrivata a 50 curricula consegnati e inviati e indovinate gli unici che mi hanno risposto?
Un call center!
Si, perchè, fra copia e incolla mail di possibili datori di lavoro, per sbaglio ho mandato il curriculum anche a un call center. Mi hanno richiamata dopo 10 minuti appena. Sembrava quasi una profezia che si avvera: i laureati lavorano nei call center, e basta.
Comunque, ho rifiutato senza remore, che tanto, se dovessi fare la fame, sono sicura che mi assumerebbero di nuovo.

Finalmente, ieri mi chiama uno studio dentistico cui avevo mandato il curriculum due mesetti fa, dicendomi che mi avrebbero ricevuta per un colloquio. Ora, in attesa del colloquio mi prende l'ansia da prestazione: fra le mie colleghe ne ho sentite di tutti i colori sui colloqui, e fra l'altro mai che gliene andasse bene uno. Poi, come ci si veste ad un colloquio? Io ho solo magliette nerdissime con i personaggi dei cartoni animati -.- Mi sa che urge mettere una camicetta da colloquio nell'armadio. Poi una volta assunta si beccano i supereroi! Frega niente se sarò assistente al dentista, tanto avrò il camice sopra.

Scherzi a parte. La prospettiva del colloquio mi ha messa nell'ordine di idee, che si, ora nelle file dei disoccupati che cercano di orientarsi fra curriculum, colloqui, "ma noi cerchiamo con esperienza", ci sono anche io. O meglio, ci sarò dal mese prossimo. La cosa peggiore, è che avendo fatto una facoltà che ha a che fare con la cultura, il mio titolo di studio è carta straccia. Ma questo lo sapevo dall'inizio. In fondo, noi laureati in facoltà umanistiche siamo degli psicopatici che amano farsi del male. Scherzi a parte: non mi pento assolutamente della mia scelta e continuo ardentemente a sperare che un giorno l'Italia si svegli dal sonno e si renda conto di quello che potrebbe avere in mano.

Vabbè, nella realtà odierna però mi tocca cercare qualsiasi lavoro. Spero vivamente che mi vada bene questo colloquio, così sarei a due passi da casa a fare un lavoro che tutto sommato è pure carino. Ho appena avuto la forza di uscire dall'università, uno un po' di tregua se la merita no? Non potete ributtarmi subito nell'arena!

Se vi interessa, le prospettive più rosee per il mio futuro sarebbero nell'ordine:
- trovare lavoro nel mio campo (impossibilissimo, ma io continuo a credere che finirò dietro una scrivania a caso, o nel peggiore bar di Caracas e un giorno qualcuno riconoscerà il mio genio e mi offrirà il lavoro dei miei sogni)
- prendere un maledettissimo dottorato e continuare almeno per altri 3 anni a illudermi che un giorno sarò archeologa (soprattutto a illudermi, ma pagata). Questa è un'altra opzione quasi irrealizzabile, ma io sono una che non demorde. Ci proverò. So che è una possibilità su un milione, ma me ne basta una per provarci.

Ah, l'Italia, che posto sbagliato per laurearsi. Che poi, io mi lamento della mia laurea in archeologia che per il nostro caro governo è equiparata al diploma delle superiori o alla licenza media quando va male (non sto scherzando, tutti voi siete archeologi al mio stesso livello per lo stato, sappiatelo. In Italia la mia categoria lavorativa non è riconosciuta), ma una delle mie colleghe al bar, è laureata in giurisprudenza e non è che le vada granchè meglio. A me andrebbe bene anche se va bene un qualsiasi colloquio a lei, così io subentro fissa al posto suo.
Il bar mi piace. Mi piace più dell'ufficio. Sono una persona piuttosto dinamica, credo che l'ufficio mi manderebbe in depressione con la sua routine.

Ma vabbè, in tutto ciò, non è che stia a piangere e lamentarmi, a me basta che chiunque dia un lavoro, per realizzare almeno alcuni dei miei progetti da adulta, ecco.
Sono una persona assolutamente poco schizzinosa in questo senso, ed è per questo che mi sono permessa di fare ciò che mi piaceva.

Auguratemi un in bocca al lupo, e vi farò sapere se io, che ho evitato medicina come la peste, finirò in uno studio dentistico (l'ultima cosa a cui avrei pensato, giuro!).

Un bacio,
Life.
















5 commenti:

  1. Capisco quello che passi anche perché ho 4 ragazzi che sono nella stessa barca. Una ha finito e dopo 6 mesi hanno fatto la festa di laurea senza consegnarla in quel giorno ma dopo qualche mese. Un altro a finito gli esami e la tesi e aspetta la laurea, intanto si è iscritto alla magistrale. Gli altri due, una è il terzo anno di economia aziendale con il corso in inglese e l'altro ragazzo il 2° anno ingegneria meccanica. Il lavoro per chi sta cercando è poco, si prende quello che c'è pur di fare qualcosa, ma pazienza, questa è la vita in questo momento. Si spera che con il tempo cambierà qualcosa e ti auguro che tu possa trovare qualcosa che ti possa gratificare. Intanto buon fine settimana !

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  2. Mai come questa volta posso comprendere il tuo stato d'animo, dopo aver inviato millemila curricula mi hanno chiamato tre e dico tre call center nello stesso giorno... Spero che tu possa trovare il lavoro che fa per te presto, in bocca al lupo per la laurea.

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  3. ora ti racconto di un mio amico archeologo: non trovava uno straccio di lavoro vicino alla sua laurea quindi si arrabbattava facendo qualsiasi cosa. Un giorno si era talmente stufato che aveva lasciato tutti i lavoretti e si era messo a studiare chitarra con l'intenzione di diventare un musicista. Poi la svolta. Nello stesso momento era stato chiamato a fare una conferenza sulla sua tesi di laurea e da una ditta che faceva scavi... boh, non mi ricordo dove, ma in giro per il mondo. Ha fatto entrambi. Alla conferenza c'era una rappresentante del settore cultura della Regione che ha voluto conoscerlo e lo ha coinvolto in progetti loro. Insomma, per dirti, quando ormai aveva gettato la spugna e dell'archeologia non gliene fregava più niente, è arrivato tutto :)
    In bocca al lupone per tutti i colloqui, ma soprattutto che trovi la tua strada.

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    1. Trovare un archeologo che ce l'ha fatto fa sempre bene al morale :) Grazie!
      Pensa che l'altro giorno ero all'inaugurazione di un castello e il sindaco si lamentava di quanto tempo e soldi gli aveva fatto sprecare la ditta cui si erano affidati, facendo i lavori così male che sono stati rifatti in seguito. Poi, per caso si sono imbattuti in un archeologo con una ditta di restauro a Padova e sono rimasti deliziati dall'ottimo lavoro e dai soldi che ha fatto risparmiare. Della serie: noi archeologi ci siamo, usateci no? Vabbè. Io continuerò a provare, chissà!

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